Memoria: un giorno più altri trecentosessantaquattro

Inviato da Anonimo (non verificato) il 26 Gennaio 2011 - 11:19am

Sono ormai circa dieci anni, dall'emanazione della legge 211 del 2000, che celebriamo la Giornata della Memoria. Un'ottima occasione, per ricordare, ogni 27 gennaio, le disumane conseguenze dell'odio alimentato dall'ignoranza. Ed è proprio perché più un popolo è ignorante, più una nazione sguazza nell'inconsapevolezza, più è facile saperlo controllare e fargli credere quello che il potere decreta, ipse dixit, sia giusto credere.

Durante la Giornata della Memoria nelle scuole di tutta Italia si tengono incontri per ricordare ai giovani che la libertà di essere, la libertà di esistere non è un privilegio da dare per scontato. Ci sono persone, come ricorderemo domani - in via ufficiale - che sono state uccise, torturate, umiliate. Solo perché erano colpevoli di essere nati.

L'unica arma che abbiamo contro la storia è la memoria. Pare scontato, ma la storia non si può cambiare. Ciò che può cambiare è l'uomo. Come sosteneva il grande scrittore e filosofo spagnolo Miguel de Unamuno , quella che noi chiamiamo "storia" è l'unione della "Historia" ufficiale, quella dei libri, e della "Intrahistoria", latente, sconosciuta, contraddittoria. E' la "storia nella storia", sono gli uomni comuni che possono contrastare i grandi uomini.

Per questo ricordare è fondamentale. Ascoltare e leggere le memorie di chi la storia l'hai subita, più che farla, ci può insegnare molto più di quanto non apprenderemmo mai da un libro di storia "ufficiale". Il Giardino degli Elefanti, come altre associazioni che si occupano di memoria storica e popolare, ci tiene a ricordare che non si ricorda una sola volta all'anno. Ma anche tutti gli altri 364 giorni.